lunedì 27 luglio 2015

DAL MIUR 600.000 EURO A SOSTEGNO DEI GIOVANI RICERCATORI

Il fondo viene stanziato in particolare per  due ricerche dell’Università di Milano-Bicocca. I progetti fanno parte del programma SIR (Scientific Independence of young Researchers) a sostegno dei giovani ricercatori. Oggetto delle due ricerche sono il miglioramento degli strumenti contro l’evasione fiscale e lo sviluppo di biomarcatori in campo oncologico.

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha finanziato con 584.540 euro due progetti dell’Università di Milano-Bicocca nell’ambito della medicina e dell’evasione fiscale. I progetti fanno parte del programma SIR (Scientific Independence of young Researchers), destinato a sostenere i giovani ricercatori nella fase di avvio della propria attività di ricerca indipendente e avranno una durata di tre anni.


I progetti finanziati

Quali sono i Paesi dove il sistema fiscale funziona meglio? I metodi di accertamento del reddito possono essere migliorati? “ETAPT Estimated Tax Assessments and Presumptive Taxation: a Comparative Analysis”, coordinato da Nicola Sartori, ricercatore in Diritto tributario presso l’Università di Milano-Bicocca, è il progetto di ricerca nato per migliorare gli attuali strumenti di accertamento fiscale. Per la prima volta in Italia verranno analizzati, in modo comparato e interdisciplinare, gli strumenti con i quali il fisco determina il reddito di persone fisiche e imprenditori, a partire dal redditometro e dagli studi di settore. Incrociando variabili giuridiche con variabili economiche, Sartori studierà le criticità e i punti di forza dei sistemi che combattono l’evasione fiscale. Tra i focus del progetto di ricerca, lo studio dei criteri di equità, efficienza e semplicità dei sistemi fiscali di Italia, Germania, Spagna e Stati Uniti. Il finanziamento MIUR per questo progetto è di 308.000 euro.

“IDEA - Innovative DEsigns and statistical Approaches for biomarker development”, coordinato da Paola Rebora, ricercatrice in Statistica medica presso l’Università di Milano-Bicocca, affronta i problemi metodologici e statistici legati all'identificazione dei biomarcatori, indicatori misurabili di uno stato biologico, e al loro utilizzo negli studi sperimentali e nella pratica clinica. In particolare, il progetto si propone di sviluppare nuove metodologie statistiche per identificare i biomarcatori che possano realmente contribuire a migliorare la diagnosi, l’individualizzazione della terapia e la prognosi, con particolare attenzione ad un uso parsimonioso delle risorse disponibili. Il progetto di Rebora riguarderà le diverse fasi di sviluppo di un biomarcatore, dalla sua identificazione alla validazione. IDEA trova applicazione principalmente in campo oncologico, ma ha potenziali sviluppi in tutti gli ambiti della medicina. Il finanziamento MIUR per questo progetto è di 276.650 euro.

venerdì 24 luglio 2015

UNIVERSITÀ POPOLARE DI MILANO: FRANCO PERETTI E LE TRE "T" DI PAPA FRANCESCO

Di seguito presentiamo il testo dell'articolo del Prof. Franco Peretti, docente presso l'Università Popolare di Milano e referente per il Piemonte della Fondazione “Sorella Natura”.

"Canonization 2014- The Canonization of Saint John XXIII
and Saint John Paul II (14036966125)" di Jeffrey Bruno
from New York City, United States
Da Santa Cruz in Bolivia, durante il suo recente viaggio in alcuni paesi dell’America Latina, partecipando al secondo incontro mondiale dei movimenti popolari, papa Francesco ancora una volta ha fatto sentire la sua voce per proclamare i diritti sacri, così li ha definiti il pontefice, dell’uomo, evidenziando in particolare il diritto alla terra, alla casa e al lavoro. Per inciso va sottolineato che, parlando in spagnolo, ha usato “tierra”, “techo” e “trabajo” e quindi è stata coniata da Francesco l’espressione “i diritti delle tre T”. Già queste poche parole sarebbero sufficienti per dare spazio ad interessanti e significative considerazioni filosofiche e giuridiche, perché Francesco ha contribuito per alcuni aspetti ad introdurre il superamento della dottrina dei diritti naturali. L’uomo in altre parole non ha solo dei diritti, che gli competono in quanto uomo, ma addirittura quegli stessi diritti sono il dono della volontà del Creatore. Poiché questi tre diritti non sono ancora riconosciuti non solo in America Latina, ma in molte parti del mondo, per Francesco è necessario un cambiamento. 
 
Il processo del cambiamento 

Anche nel richiamo al cambiamento emerge la novità del pensiero del Vescovo di Roma. Dice infatti il papa che c’è necessità di cambiamento in tutta l’ America latina, c’è necessità di cambiamento in tutto il mondo perché “ ci sono contadini senza terra, molte famiglie senza casa, molti lavoratori senza diritti” e questa è situazione non più tollerabile, che richiede una radicale azione, Se vogliamo possiamo dire che in questa presa di coscienza sta la novità di Francesco_ alle condanne di San Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI aggiunge lo spirito francescano della necessità dell’azione, di un azione di rinnovamento, che deve coinvolgere tutti, in particolare i poveri, perché a loro spetta il compito fondamentale in questo processo di cambiamento. E anche su quest’ultimo modo di dire, processo di cambiamento, c’è una sottolineatura del Pontefice. Dice infatti di apprezzare queste parole, che ha trovato in diversi documenti dei movimenti popolari, perché ritiene che parlare solo di cambiamento significa avere una visione statica e soprattutto significa fare riferimento ad un evento, che cade sull’umanità, che è chiamata a sopportarne le conseguenze, in una situazione, che la vede totalmente passiva. Parlare invece di “ processo di cambiamento” significa invece fare riferimento all’azione di una comunità, che agiusce e sceglie di essere protagonista degli eventi. Nell’ uomo d’oggi c’è un’ attesa, c’è un forte desiderio di essere protagonista del cambiamento, che diventa molto urgente. “ Non c’è più tempo per aspettare” esclama il pontefice “il tanfo del marcio è molto forte. L’intero sistema socioeconomico rovina la società, condanna l’uomo e lo fa diventare schiavo”. Particolare non secondario, ma tutto francescano: non è sufficiente denunciare e diagnosticare il malanno: “ Noi oggi soffriamo di un certo eccesso diagnostico, che a volte ci porta ad un pessimismo parolaio o a crogiolarsi nel negativo.” Urge agire. 

I Poveri protagonisti del processo di cambiamento 

Il papa dà anche una risposta alla domanda “ Chi sono i protagonisti del cambiamento? “ I protagonisti del cambiamento sono i poveri, gli umili, coloro, che vivono nelle periferie, sopportando ogni giorno le difficoltà della vita, coloro che con il loro eroismo giornaliero affrontano i problemi della sopravvivenza. Queste persone sanno creare un rapporto con gli altri, iniziando così a realizzare concretamente quella che papa Francesco chiama “ la cultura dell’incontro”, quella cultura che crea rapporti umani, perché, dice il pontefice, “ non si amano né i concetti, ne le idee, si amano le persone!” Ai seminatori del cambiamento sono da affidare tre compiti. Il primo lavoro da fare: operare in modo da mettere l’economia al servizio dei popoli. E’ questo, tra l’altro un principio molto sentito dalla scuola degli economisti cattolici anche italiani. Meritano una citazione tutta particolare in questa sede Giuseppe Toniolo, che contribuì alla stesura della “ Rerum Novarum” di Leone XIII e Francesco Vito, economista e rettore della Università Cattolica, che nella prima metà del novecento, pubblicò un libro dal titolo molto significativo “ L’economia al servizio dell’uomo”. Papa Francesco riprende il termine “economia” per dargli un significato meno tradizionale: oggi, usando la parola economia si fa riferimento alle leggi che regolano la casa, il papa usa questo temine per indicare la buona amministrazione della casa comune, volendo ricomprendere nella buona amministrazione la possibilità per i suoi abitanti di esercitare tutti i diritti , non solo terra, casa lavoro, ma anche istruzione, salute, cultura. 

In questo contesto viene anche collocata l’equa distribuzione dei frutti della terra, equa distribuzione che, se per tutti è un diritto, per i cristiani è un comandamento. Il secondo compito dei seminatori è quello di unire i popoli nel cammino della pace e della giustizia. Dopo aver richiamato il desiderio dei popoli, che vogliono essere artefici del proprio destino e quindi vogliono essere indipendenti e, dopo aver ribadito che qualche risultato è stato ottenuto, citando i progressi dell’ America latina nella costruzione della “ Patria Grande”, evidenzia come molti fattori minano ancora lo sviluppo umano e limitano la sovranità. In modo particolare oggi un nuovo colonialismo, quello delle istituzioni finanziarie, finisce per bloccare questo processo di cambiamento, aiutato dalla concentrazione monopolista dei mezzi di comunicazione sociale. Il terzo ed ultimo compito è quello di difendere la madre Terra. “ la casa comune è saccheggiata, devastata, umiliata. Non solo commette peccato chi danneggia la casa comune,” ma anche chi per codardia non la difende. Di conseguenza una serie di interessi globali, ma non universali, devono essere bloccati.” 

Considerazione finale 

Il discorso di papa Francesco a Santa Cruz rappresenta un momento molto interessante di insegnamento pontificio e nello stesso tempo è un’ulteriore prova della volontà di un papa che, essendo vescovo di Roma, come primus inter pares, vuole contribuire in modo forte al cambiamento del mondo. 

Franco Peretti

sabato 18 luglio 2015

MilanoUnica 8-9-10 settembre 2015

Mentre la produzione è tornata a crescere, 11 imprese francesi parteciperanno all’edizione di settembre 2015 di MilanoUnica, l’appuntamento italiano con i tessuti per l’abbigliamento, sotto l’insegna ufficiale “The Best of French Textiles”. 

Per la seconda volta, la collettiva francese è coordinata da Business France (l’ufficio commerciale dell’Ambasciata di Francia in Italia) in collaborazione con ESPACE TEXTILE (Agenzia della regione Rhône Alpes che accompagna le aziende francesi nello sviluppo commerciale sui mercati internazionali). 

Il tema della stagione potrebbe essere il “Rispetto”, Rispetto per la tradizione, Rispetto per l’ordine, Rispetto per il lavoro di qualità e Rispetto per l’ambiente.

In un mondo fosse troppo effimero, si torna a cercare valori che durano: estetica, qualità, funzionalità,..
I colori in questo caso sono quelli dell’ambiente urbano: grigio antracite, blu marini, bordeaux associati a tonalità verdi, metallizzati e rossi ossidati.
I materiali sono pratici, “da lavoro”: tela delle tute da lavoro, jeans denim setosi ed eleganti e jersey, i motivi pennellati e collage.

Un’altra tendenza nasce dell’emergenza ecologia – e anche economica - dove l’autenticità si sposa con la tecnologia. Si vuole essere sempre connessi, ma anche scegliere un rifugio, magari nella foresta, lontano dallo stress della vita quotidiana, degli uomini e della folla. Ecco che ritroviamo i colori del sottobosco: marrone, kaki, rossi,..

I materiali si fanno grezzi come graniti, striati tono su tono o a tinta unita. Damaschi e jacquard irregolari, superficie a coste, vivaci ma ultra fluide. I motivi sono camouflage, quadretti a boscaioli e fogliame.

Se non si cerca rifugio nella foresta, ci si può tuffare nell’accademismo: uno stile classico rivisitato con le tecnologie moderne che danno senso alle cose, il lavoro artigianale, le dorature, i motivi figurativi e la fatica del lavoro ben fatto. 

I colori sono nobili: marina, cammello, grigio perla, palissandro, oro bianco declinati su raso crespo, mussola, rasi leggeri, drappi con effetti velluto, jacquard goffrati ed effetti trapuntati.

Chi è più audace si lancerà verso nuove bellezze in un pellegrinaggio verso l’ignoto. Ecco i motivi ispirati al folclore di regioni lontane: Estremo Oriente, Russia, Europa Orientale con toni forti e festosi che riscaldano la tavolozza dell’inverno, rosa vivi, arancioni tonanti,…
I materiali sono in linea: giochi di fili bicolori, ottomani rustici, strisce in rilievo, trecce con ornamenti grezzi, bicolori, come tante tracce nella neve.

mercoledì 8 luglio 2015

Università Popolare di Trieste e Unione Italiana: 3 milioni di euro di convenzione tra Ministero degli Affari Esteri

La Convenzione per il 2015 tra il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l’Università Popolare di Trieste e l’Unione Italiana è stata firmata a Roma dal Direttore Generale per l’Unione Europea Giuseppe Buccino Grimaldi, per l’Università Popolare di Trieste dal presidente Fabrizio Somma, e per l’Unione Italiana dal presidente della Giunta esecutiva, Maurizio Tremul.

Oltre 3 milioni di Euro dedicati a interventi previsti nel 2015. Il valore della Convenzione 2015 è pari a 3.132.217 Euro dedicati agli interventi previsti nel corso dell’anno corrente, in favore della Comunità italiana autoctona nelle Repubbliche di Slovenia e Croazia, come precedentemente approvati dal Comitato di Coordinamento, presieduto dal Ministero degli Affari Esteri. Del Comitato fanno parte anche le rappresentanze diplomatico-consolari italiane in Slovenia e Croazia, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, l’Università Popolare di Trieste, l’Unione Italiana e Federesuli, quest’ultima con stato consultivo.

Scuole e asili con lingua d’insegnamento italiana in Slovenia e Croazia. I Presidenti hanno espresso viva soddisfazione al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per il sostegno assicurato alle attività in favore della minoranza italiana autoctona in Slovenia e in Croazia. Una parte importante del finanziamento, pari a 1.050.194 andrà a beneficio delle scuole e degli asili con lingua d’insegnamento italiana in Slovenia e Croazia –che hanno complessivamente circa 4000 alunni- per consentire interventi per finanziare le attività didattiche e di supporto, nonché per la fornitura di arredi e mezzi didattici.

Per quanto riguarda infine la realizzazione di attività culturali, socio-economiche, sportive e artistiche, a favore di Istituzioni, Enti e Istituti che operano nell’ambito della Comunità Nazionale Italiana – concludono i rappresentanti dell’U.I. e dell’UPT – sono stati stanziati 2.032.072 Euro che serviranno a finanziare un ampio programma di attività, assistito anche da autofinaziamento. In tale ambito vi saranno in particolare iniziative nel settore universitario, del sostegno allo start-up di imprenditoria giovanile, alla trasmissione in Croazia dei programmi italiani di TV Capodistria sul digitale terrestre ed ad un importante raduno dei giovani connazionali che si terrà a Pola il prossimo settembre.

giovedì 2 luglio 2015

Premio Bassoli: da SISSA e INFN 3000 euro per la divulgazione sulle malattie infettive


E' uscito il nuovo bando del premio SISSA/INFN dedicato a Romeo Bassoli, inserito nel progetto "Memorie di scienza"
Il premio finanzia con 3mila euro il miglior progetto per la raccolta di interviste e testimonianze orali in ambito scientifico. Tema di quest’anno sono le malattie infettive

Romeo Bassoli, a lungo docente del Master in Comunicazione della Scienza “Franco Prattico” della SISSA e responsabile della comunicazione di INFN, giornalista scientifico “di razza”, è scomparso nell'ottobre 2013. In sua memoria la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste e l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) promuovono un premio annuale di 3mila euro per il miglior progetto di “interviste e raccolta di testimonianze orali” in ambito scientifico. 

SISSA e INFN contribuiscono in parti uguali (50%) al premio che ogni anno è incentrato su un tema diverso. L'argomento dell'edizione 2015 sono le malattie infettive, in particolare le paure, le percezioni, le idee che le persone hanno delle malattie infettive e i rapporti tra cittadini ed esperti sul modo di affrontarle.

L’obiettivo del premio è accrescere il valore delle testimonianze orali nella storia e nella comunicazione della scienza, nell’ambito di un progetto più ampio. L’iniziativa, dal titolo “Memorie di scienza”, è promossa dalla moglie e dai familiari e amici di Romeo Bassoli, e si appoggia all’archivio di storia orale del Circolo Gianni Bosio di Roma, con la partecipazione dell’agenzia di comunicazione della scienza Zadig. “Memorie di scienza” raccoglie testimonianze orali, racconti e narrazioni delle più diverse figure che vivono il mondo della scienza: ricercatori, tecnici, giornalisti, decisori, persone comunque coinvolte nella progettazione e nello svolgimento della ricerca scientifica e delle sue applicazioni. La raccolta costituirà il fondo di un archivio orale consultabile online in modalità open access. La raccolta prevede sia contributi originali, sia l’individuazione di materiali già esistenti ma di difficile reperimento o comunque di difficile fruizione. Il corpus di testimonianze è organizzato per temi e filoni narrativi, per facilitare la ricerca e l’accesso ai materiali raccolti, ma anche per privilegiare l’aspetto della narrazione, in una raccolta che vuole avere sia una valenza storica, sia una valenza comunicativa. “Memorie di scienza” organizza, almeno una volta all’anno, una giornata dedicata alla presentazione dell’archivio e dei materiali raccolti, oltre a offrire un’occasione di confronto tra chi ha contribuito alla raccolta e gli interessati: storici della scienza, ricercatori, giornalisti, personalità della cultura. Il concorso è aperto a tutti gli appassionati e a tutte le appassionate di storia e comunicazione della scienza sul territorio nazionale. 

La scadenza del concorso è il 20 ottobre 2015, i vincitori saranno comunicati a novembre.

Per maggiori informazioni visitate la pagina:
Il bando di concorso è disponibile al link: http://goo.gl/YgJuPq
Per informazioni contattare Nico Pitrelli, del Master in Comunicazione della Scienza “Franco Prattico” della SISSA: 040 3787462, pitrelli@sissa.it.

 Ufficio stampa SISSA:  pressoffice@sissa.it Tel: (+39) 040 3787644 | (+39) 366-3677586   via Bonomea, 265 34136 Trieste   Maggiori informazioni sulla SISSA: www.sissa.it   

Ufficio stampa INFN:  Vincenzo Napolano vincenzo.napolano@presid.infn.it Tel: (+39) 06 6868162 | (+39) 347 2994985   P.zza dei Caprettari, 70 - 00186 Roma   Maggiori informazioni su INFN: www.infn.it