Il presidente della Lega Pro ha ricevuto il prestigioso riconoscimento dall'Università Popolare di Milano. La cerimonia si è tenuta presso il Prorettorato bresciano dell'ateneo milanese, ed è stata anche un'occasione di confronto per parlare della mission della Lega Pro all'interno dell'attuale sistema calcio.
Mario Macalli all'Università Popolare degli Studi di Milano |
Mario Macalli, rappresenta la presidenza più longeva del calcio italiano: occupa infatti la poltrona di presidente dell'ex Serie C dal 10 gennaio 1997; confermato per ben 4 mandati, nel 2000, 2004, 2008 e nel 2012 appunto alla presidenza di quella che ieri era Lega Professionisti di serie C e che con lui prende poi il nome di Lega Italiana Calcio Professionistico, meglio conosciuta come Lega Pro.
Cominciato il suo percorso in ambito dirigenziale calcistico nel 1962 alla guida della società del Pergocrema, con l’esperienza acquisita si impegna e punta a pieno titolo a ruoli di rilievo negli organismi direttivi della Lega Nazionale Serie C e nel 1977 riceve la carica di Dirigente Federale. Da quel momento tanti sono i ruoli di responsabilità che assume sempre nell’ambito calcistico e così fino ad arrivare al 1987 anno in cui diventa vice-presidente della Lega Professionisti di Serie C.
Ma è dal 1997 che, diventato appunto presidente della Lega Professionisti di serie C, riesce ad avviare una serie di iniziative importanti miranti alla ristrutturazione e riqualificazione della stessa mantenendone i conti ed i bilanci sempre in ordine ed in attivo.
Di queste iniziative la più evidente e di epocale rilievo è l’unificazione della Serie C1 e Serie C2 in un unico torneo organizzato in 3 gironi.
Inoltre dal 2009 è vice presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio.
Grande impegno, grande coraggio e terzietà nel sostenere le proprie idee sempre e solo al servizio della cultura dello sport sono stati gli elementi caratterizzanti del profilo e dello stile Macalli.
L'articolo apparso su Brescia Oggi |
Fulgido esempio di servitore dello sport, forse unico tra i Suoi colleghi dirigenti, non ha mai voluto compensi economici per i ruoli ed incarichi istituzionali svolti e ricoperti: il suo spirito a tutela del mondo calcistico lo hanno sempre visto protagonista difensore dei valori dello sport, circostanza questa per cui non ha esitato anche a subire pressioni e contrasti per garantire i valori professati in una vita di impegno sportivo. Grande è sempre stata la determinazione dell’uomo che ha fatto della sua passione per il gioco del calcio il leitmotiv della propria vita ancora oggi votata a far conseguire i massimi risultati e vantaggi anche per un ruolo e livello calcistico quale è la Lega Pro considerata a torto la meno blasonata delle categorie professionali: forse sì meno nota dal punto di vista mediatico ma molto amata, sentita e partecipata dalle realtà locali che ritrovano nelle squadre di “serie C” ancora il sapore della condivisione della propria terra, della propria cultura locale e del riconoscere per strada o sotto casa i propri “campioni” professionisti.
Un livello professionale quello della “serie C” che fa sentire tutti protagonisti e permette di ritrovare e rievocare nei momenti di gioco in campo un ricordo ancestrale di confronti fra “clan rivali” che schierano in campo i propri campioni coinvolgendo tutti, protagonisti e spettatori, in un “unicum” di condivisione.
Valore questo che per essere preservato necessita della capacità di sentire, comunicare e difendere le origini sane di questo grande sport popolare che è il calcio. L’uomo Macalli ha saputo coniugare, preservare e far evolvere tutto ciò. Oggi il calcio nella sua positiva accezione ha molto dei principi e dei valori di Macalli: sicuramente è oggi un calcio migliore rispetto a quando lo ha preso in gestione.
Con queste motivazioni Università Popolare degli Studi di Milano, conferisce a Mario Maccalli, a pieno merito, l'onorificenza più alta per il suo impegno nel lavoro e nello sport.